Il museo archeologico Villa Abbas
Il Civico Museo Archeologico “Villa Abbas” di Sardara, si trova nel centro storico, in piazza Libertà. È allestito all’interno di una costruzione del primo decennio del secolo scorso (1914), precedentemente adibita a Municipio, caserma, scuola elementare e in seguito interamente restaurato. Il percorso espositivo, inaugurato nel 1997, va dal medioevo al periodo dell’Impero e della Repubblica di Roma, fino alla civiltà punica e all’epoca preistorica, quella nuragica e prenuragico e si articola su due piani, in otto sale corredate da vetrine e pozzetti. I reperti provengono principalmente dal territorio urbano ed extraurbano di Sardara, ma anche da siti posti lungo la S.S. 131, da Sardara fino a Monastir, e dalla XVIII Comunità Montana.
Le Sale
Piano Terra
Sala I) Sezione didattica
Sala II) Area archeologica S. Anastasia
Sala III) Necropoli Terr'e Cresia
Piano I
Sala IV) Necropoli Terr'e Cresia
Sala V) Necropoli Terr'e Cresia
Siti del territorio di Sardara
Sala VI) Castello di Monreale
Sala VII) Siti sulla SS 131 tra Sardara e S.Sperate
Sala VIII) Siti sulla SS 131 tra Sardara e S.Sperate- Siti della XVIII Comunità montana
La sala I ospita, oltre alla pianta completa del museo e a un pannello cronologico luminoso, una sezione didattica che illustra le tecniche di lavorazione della pietra e della ceramica e fornisce dati storici e cronologici dalla preistoria al tardo medioevo. Due vetrine offrono una panoramica sulle creazioni ceramiche dal Neolitico alla tarda età imperiale e sono affiancate da pannelli illustrativi con planimetrie del sito archeologico.
In un pozzo si osservano gli scavi della sottostante area archeologica.
La sala II illustra il villaggio nuragico e il pozzo sacro, individuati all'inizio del secolo dal Taramelli, presso la chiesa di Santa Anastasia e poi scavati con metodo scientifico in anni più recenti. Di notevole interesse, oltre alle famose brocche askoidi ed ai bacili bronzei, l'insieme di reperti legati alla lavorazione dei metalli (pinze, panelle, scarti di lavorazione da rifondere, pentola per fusione).
Un corridoio, che immette nella sala III, è fiancheggiato da un pozzetto espositivo nel quale sono ricostruite in scala due tombe di epoca romana pertinenti alla necropoli di Terr'e Cresia. Presente una riproduzione fedele delle fosse e dei reperti ossei, ceramici, vitrei e metallici, ad esse pertinenti, collocati nella stessa posizione in cui vennero rinvenuti. Dei pannelli offrono la planimetria dell'area funeraria (I a.C. -III d.C.) e cenni storici ad essa relativi, mentre i leggii dei pozzetti contengono le didascalie degli oggetti presenti nella tomba.
Le sale III, IV e parte della V, sono dedicate alla necropoli di Terr'e Cresia, nell'agro di Sardara. Planimetrie, sezioni e testi illustrano le caratteristiche dell'area sepolcrale, delle tombe e dei reperti osteologici umani e animali rinvenuti. Le vetrine espongono i corredi funerari più significativi della necropoli e nei cinque pozzetti sono state ricostruite tombe ad incinerazione ed inumazione. Le vetrine espongono i corredi più significativi della necropoli, mentre nei pozzetti sono state ricostruite alcune sepolture di entrambe le tipologie rinvenute, a incinerazione e inumazione.
La sala V contiene reperti provenienti da Sardara e dal suo territorio: molto interessanti gli arcieri bronzei da sa Costa, unici nel loro genere per l'abbigliamento particolare, le ceramiche dal nuraghe Ortu Comidu, le testimonianze punico-romane dalle necropoli di Masoni Oneddu e Santa Caterina.
La sala VI è dedicata interamente al complesso fortificato di Monreale. Espone reperti rinvenuti durante gli scavi del mastio, da cui provengono pregiati materiali come maioliche e ceramiche graffite, importate da Spagna, penisola italiana e Africa del Nord, ma anche le produzioni locali in ceramica, legno, osso e metallo. Una vetrina in particolare rivela aspetti legati alla quotidianità della vita nel castello, in quanto mostra spilli e ditale da cucito in bronzo, bottoni, dadi da gioco, un flauto, un vassoio in sughero, fibbie di cintura, monete, chiodi, armi e serrature.
Il pozzetto espositivo della sala medievale ospita la ricostruzione di un' ipotetica area di produzione di materiali fittili per uso edile (coppi, mattoni, mattonelle) con le diverse fasi di lavorazione, mentre gli originali tardo medievali sono esposti in una vetrina dedicata. Pannelli grafici e fotografici relativi al castello ed alla vita nel Medioevo completano la sezione medioevale.
Le sale VII e VIII sono dedicate alla XVIII Comunità Montana ed ai siti più importanti posti in luce durante i lavori di modifica della S.S. 131. Rivestono grande importanza il contesto funerario di età campaniforme di Padru Jossu, il nuraghe Corti Beccia, la necropoli punico-romana di Bidd'e Cresia (Sanluri), e l'area di su Fraigu (S. Sperate), con ceramiche di cultura Monte Claro e ornamenti nuragici. Numerosi e pregevoli i reperti databili dall'età nuragica all'Alto Medioevo dai territori di Serrenti, Samassi, San Gavino, Gonnosfanadiga e Arbus: particolarmente importanti gli ex-voto fittili di epoca punica dall’antica Neapolis, in località Santa Maria di Nabui (attualmente in agro di Guspini). L' itinerario museale visivo è affiancato da un analogo percorso tattile corredato da didascalie, catalogo in braille ed audioguida, mirato a favorire gli ipovedenti ed i non vedenti.
Info
Civico Museo Archeologico “Villa Abbas”, ,
Piazza Libertà-Tel 070 9386183
Orari
Dal 1 ottobre al 30 aprile: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00
Dal 1 maggio al 30 settembre: dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00
Giorni festivi aperto
Chiusura: il lunedì dal 1 ottobre al 30 aprile
Biglietto
Visita museo € 3,00
Visita guidata museo e area archeologica € 5,00
Ridotto: per gruppi di almeno 8 persone, anziani dai 65 ai 75 anni, bambini dai 6 ai 14 anni;
Esenzione: bambini sotto i 6 anni e over 75.
VISITA IL SITO http://www.coopvillabbas.sardegna.it