La storia
Terra di antichissima frequentazione umana (paleolitico e neolitico), Sardara conserva preziosissime testimonianze del passato. Una tomba della cultura di Bonnannaro del tipo domus de janas venne individuata casualmente nel 1932 nelle colline di Pedralba. Assai ampie la densità di siti nuragici, la più alta di tutta la Marmilla, se ne contano oltre venti: tra i nuraghi complessi ricordiamo quello quadrilobato di Ortu Comidu, i nuraghi Perra, Nuratteddu, Axiurridu, Jana e Arbicci.
Il paese stesso di Sardara sorge sull’imponente zona sacra di S. Anastasia dove si trova l'omonimo tempio a pozzo, risalente al XIII-XII secolo a.C.. In vari siti sono venute alla luce emergenze fenicio-puniche, ma è all’epoca romana che risalgono le testimonianze più rilevanti, come il centro termale Aquae Neapolitanae (II sec. d.C.), presso il quale sorse un grosso borgo che viene citato col nome di villa "Santa Maria de is Àcuas" nel trattato di pace stipulato nel 1388 fra Eleonora d'Arborea e Giovanni I d'Aragona.
L'abitato si sviluppò nel periodo giudicale, come dimostra la presenza del castello di Monreale e fece parte della curatoria di Bonorzuli.
La costruzione del castello, posto in prossimità della linea di confine che divideva il giudicato cagliaritano da quello Arborense, deve farsi risalire a poco dopo l'anno Mille, momento in cui la presenza di elementi politici pisani e genovesi determinò nell'isola una situazione di competitività fra gli stati indigeni di Cagliari, Torres, Gallura e Arborea, nella quale la Sardegna era allora divisa. Come conseguenza di queste tensioni politiche le fortificazioni non vennero più costruite per la difesa dei litorali ma furono rivolte alla salvaguardia dei confini interni e il castello fortificato di Monreale risponde proprio a questa esigenza.
Dal La Marmora si attinge che nel 1324, Ugone II d'Arborea accampato nei pressi di Pabillonis, affrontò in battaglia i Pisani nel territorio di Sardara e Sanluri, sbaragliandoli sanguinosamente. Nel 1328, dopo la battaglia d'Iglesias, nella quale gli Arborensi gli erano stati alleati, re Alfonso d'Aragona conferma Ugone II, giudice di Arborea, nel possesso di molte fortezze, tra le quali il castello di Sardara.
Nel 1470 il marchese di Oristano Leonardo Alagon entrò in possesso dell'importante centro strategico sconfiggendo gli Aragonesi ad Uras ma l'occupazione fu di breve durata in quanto 1'Alagon venne battuto nella battaglia di Macomer (1478) e da questa data Sardara passò definitivamente agli Aragonesi, venne compresa nella baronia di Monreale e quindi incorporata nella Contea di Quirra, feudo dei Carroz.