Il paese
Sardara, centro di oltre 4000 abitanti, è uno dei più importanti degli oltre venti paesi della nuova provincia del Medio Campidano. Il suo centro storico, ricco di fascino ed estremamente evocativo, ci riporta indietro nel tempo; qui si ritrovano alcune delle architetture tipiche del Campidano meglio conservate e valorizzate in assoluto. Le strade, linde ed ordinate, acciottolate o lastricate, restituiscono atmosfere d'altri tempi.
Storicamente appartenente alla curatoria di Bonorzuli, si caratterizza per la presenza del castello di Monreale, sulla collina omonima, per lo stabilimento di acque termali sulle antiche thermae romane, per il complesso nuragico-fenicio-punico di Sant'Anastasia nel centro dell'abitato. Sardara è certamente nata paese rurale ed agricolo per le sue belle campagne, per la pianura che si apre da Sanluri ad Uras, insinuandosi fino a Pabillonis e San Gavino, e per il suo sistema collinare che, oltre al suo Monreale, si sviluppa fino ai confini di Mogoro, Collinas e Villanova.
Il centro abitato, che si trova ai piedi della collina di su Sibizziri, nella parte più antica, si sviluppa con un susseguirsi di costruzioni, offrendo dal poggio antistante un panorama, gradevole e luminoso.
Il centro storico, ricco di fascino ed estremamente evocativo, ci riporta indietro nel tempo; qui si ritrovano alcune delle architetture tipiche del Campidano meglio conservate e valorizzate in assoluto, spesso realizzate con alti muri in trachite inframmezzati da inserti in mattoni in argilla di colore rossastro " ladiri". Le case a corte fanno bella mostra di se con i loro portali padronali, curati ed impreziositi con orgoglio dai proprietari. Molti, conservano ancora inciso sull’architrave il simbolo d’appartenenza corporativa come fabbri, sellai vignaioli. Le strade, linde ed ordinate, acciottolate o lastricate, ci restituiscono atmosfere d’altri tempi.
Interessanti dal punto di vista geologico le discariche di due miniere situate in una zona poco distante dal centro abitato; attive fino a pochi decenni fa, presentano una serie di filoni di barite e fluorite incassati negli scisti di origine paleozoica.
Sicuramente, il punto di forza di Sardara è l’incredibile patrimonio archeologico, riassunto nel museo Villa Abbas, uno dei più belli della Sardegna, meta assolutamente imperdibile.
Le chiese, alcune piccoli gioielli d’architettura, arricchiscono l’interesse della cittadina, quella di San Gregorio del 1300, la chiesa intitolata alla Beata Vergine Assunta, la più importante, e ancora, fuori del paese, la chiesetta di Santa Maria Acquas, piccolo santuario, da secoli meta di pellegrinaggi e sede di un’i mportante festa.
Sardara è famosa per la presenza nel suo territorio delle Terme di Santa Maria Acquas. Le terme, immerse in un bosco di eucalipti che dista appena 2 chilometri dal centro abitato, sfruttano fin da tempi antichi, alcune sorgenti di acque mineralcarbonato-alcaline che sgorgano a temperature vicine ai 60, 70 gradi centigradi.
A pochi chilometri dal paese sono le Terme di Sardara, moderno complesso curativo, non lontano dal quale rimangono le testimonianze della presenza dell'uomo sin da epoca eneolitica, come il nuraghe Arigau o i resti delle terme romane.
Sotto l’egida del consorzio Sa Corona Arrubia, il paese ha aderito ad un progetto di sviluppo turistico e si afferma sul mercato anno dopo anno, grazie al mix dato appunto dal turismo termale e quello archeologico culturale.
Nel luglio 2005, insieme ad Aggius, Laconi e Gavoi, ha ricevuto la prestigiosa bandiera arancione del Touring Club, destinata alle piccole località dell'entroterra che si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità.